L’immagine qui su riproduce la statua di San Zeno, che si trova nella Basilica di San Zeno a Verona. Secondo alcuni essa presenta quella strana espressione ridanciana in riferimento a un’antica pratica rituale, quella del risus paschalis, attestata per la prima volta nel basso medioevo (852 d. C.) a Reims. Era diffusa soprattutto nella Germania meridionale ed è proseguita ininterrottamente per più di mille anni, fino al Novecento. Le ultime testimonianze che parlano di pratiche ridanciane legate ai riti pasquali risalgono al 1911.

Così Wikipedia riassume questa cosa di un antico ridere a Pasqua, durante le vere e proprie celebrazioni del rito, grazie a pantomime e storielle (anche oscene) fatte spesso dagli stessi sacerdoti:

“ll risus paschalis, nota nei paesi germanofoni con il nome di Osterlachen, è stata una ritualità del cristianesimo, praticata almeno dall’852 al 1911 e diffusa soprattutto in Baviera, secondo cui il sacerdote, nella Messa pasquale, era solito includere nell’omelia il racconto di curiosità e facezie, anche oscene, per suscitare l’ilarità nei fedeli ed esorcizzare la morte. La sua prima manifestazione attestata avvenne nell’852 a Reims. […] L’ultima testimonianza risale al 1911 quando la gazzetta di Francoforte racconta che era ancora in uso nelle chiese della Stiria, tra Austria e Slovenia”. [https://it.wikipedia.org/wiki/Risus_paschalis]

Del risus paschalis parlava anche Dario Fo, a introduzione del suo spettacolo Mistero Buffo, in questi termini:

“Fin dai primi secoli dopo Cristo, in occasione di particolari riti, specie legati alla Pasqua come nel Risus Pascalis, i fedeli si divertivano, sotto la direzione di giullari o preti particolarmente spiritosi, a mettere in scena spettacoli in forma ironico-grottesca, proprio perché per il popolo, il teatro, specie il teatro comico, è sempre stato il mezzo primo d’espressione, di comunicazione, ma anche di provocazione e di agitazione delle idee”. [Dario Fo, Mistero Buffo (a c. di Franca Rame), Guanda, 2018]

Più diffusamente parla delle pratiche dell risus paschalis Luigi Malerba in un capitoletto di Strategie del comico ad esso intitolato:

” Una radicata consuetudine medievale durata ancora, nonostante le censure, in epoca di Controriforma, era quella di segnare la fine della Quaresima con l’introduzione di una serie di provocazioni comiche che i parroci esercitavano dal pulpito sia per festeggiare la gioia dopo il lungo periodo di penitenza e digiuno, sia per ottenere una maggiore affluenza di fedeli. Nell’occasione i preti si trasformavano in buffoni con l’intento di produrre nei fedeli un moto di allegria, il così definito risus paschalis.

Il repetorio dei parroci era in gran parte improvvisato o ripreso dalla tradizione orale e perciò non tramandato ai posteri, per cui gli scarsi documenti che ci sono pervenuti sono soltanto quelli riportati come esemplificazione nei testi delle censure diffuse dalle autorità ecclesiastiche. Memorabile l’Epistola emanata nel marzo del 1444 dalla severa Facoltà di Teologia di Sorbona: ‘Quale cristiano di senno non condannerebbe quei sacerdoti che vedesse nell momento dell’Uffizio Divino mascherati, resi mostruosi nel volto o vestiti come donne o come lenoni o come attori, cantare litanie licenziose, mangiare salsicce sull’altare accanto a chi celebra la Messa, e lì stesso giocare a dadi…’.

Alle esibizioni blasfeme si accompagnava dal pulpito una ‘favoletta pasquale’, quasi sempre licenziosa se non apertamente oscena, improvvisata o preparata in anticipo allo scopo di suscitare il cosiddetto risus paschalis nei fedeli. Gli argomenti dipendevano dall’estro personale dei sacerdoti, i quali potevano pescare dal repertorio orale in circolazione i soggetti comici ritenuti più efficaci. Per esempio un racconto di sicuro effetto pare che fosse quello dei sotterfugi o dei veri e propri imbrogli escogitati da San Pietro per raggirare gli osti e procurare cibo per sé e per gli Apostoli, non avendo, come Gesù, la facoltà di moltiplicare i pani e i pesci”. [Luigi Malerba, Strategie del comico, Quodlibet, 2018]

Per Mistero Buffo di Dario Fo: https://www.guanda.it/libri/dario-fo-mistero-buffo-9788823520202/

Per Strategie del comico di Malerba: https://www.quodlibet.it/libro/9788822901606