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Intervista su Morel – Voci dall’isola

Qui sotto l’introduzione all’intervista doppia (con Nino Vetri) realizzata da Giovanna Di Marco e Ivana Margarese sui nostri libri: Vangeli nuovissimi (Quodlibet) e Marcitero (il Palindromo).

L’intervista si può leggere per intero su Morel al seguente link: https://www.vocidallisola.it/2021/10/26/intervista-doppia-agli-autori-mario-valentini-e-nino-vetri/

Intervista doppia agli autori: Mario Valentini e Nino Vetri

a cura di Giovanna Di Marco e Ivana Margarese 

Morel, voci dall’isola propone una nuova formula di intervista, una forma di dialogo con e tra gli autori: l’intervista doppia.
Gli autori, potendo rispondere alle stesse domande o ponendosi domande tra di loro,  possono parlare dell’opera dell’altro in un confronto che sia soprattutto incontro. Il mettere insieme una pluralità di voci e il dare spazio alle domande sono motivi centrali nel nostro stile di comunicazione, anche per contrapporci a una assenza di domande che sembra segnare la nostra contemporaneità portandosi dietro una certa pigrizia o rassegnazione per un mondo ereditato così com’è, con troppe risposte già pronte e disponibili.
Inauguriamo questo nuovo appuntamento intervistando due autori molto diversi tra loro. Il discorso verterà soprattutto sulle loro ultime opere. Si tratta di Mario Valentini, autore de I Vangeli nuovissimi (Quodlibet, 2021) e Nino Vetri, autore di Marcitero (ilPalindromo, 2021).
La prima opera immagina dei Vangeli apocrifi, dove le vicende di Gesù sono narrate in tono giocoso e spesso calate nella contemporaneità (si parla di sport e di supereroi) con un’ironia tagliente ma sempre simpatica, caustica nel puntellare alcune criticità millenarie, ma ancora persistenti del cristianesimo: “(Gesù) Mai una volta che consigliava la lettura di un libro o che fornisse una breve bibliografia su un argomento o che invitasse gli apostoli a fare qualche ricerca scritta”. E, del resto, seguendo la tradizione dei Vangeli apocrifi, Valentini è provocatorio, ricordandoci anche la cultura alternativa o popolare che li ha assorbiti, che si è nutrita di questi testi, spesso veicolati come Biblia pauperum per il volgo nelle chiese, perché sì, furono proprio i Vangeli apocrifi a generare una moltitudine di iconografie sacre, prima e dopo l’interdizione della Chiesa.
Marcitero di Nino Vetri parla invece di un paese immaginario dove regna il brutto e il turpe, popolato da personaggi screanzati e bizzarri. Ma, come in ogni distopia, è evidente la fotografia di un luogo troppo simile a molti luoghi, in questo caso del Meridione d’Italia, dove la bruttezza regna incontrastata come simbolo di annichilimento e risposta amara alla retorica delle ‘magnifiche sorti e progressive’, troppo spesso ostentate per promuovere e lanciare i nostri territori:

“Monte Calvo, nella ricostruzione, era diventato un’isola. La grotta dei graffiti una caverna inabissata, meta di escursioni di sub. La piazza, un porticciolo turistico. Attorno a esso: bar, baretti, pensioni e bed and breakfast… La gente guardava attonita il modello. Ma dov’è casa mia? Non c’è più casa mia! Dove è finita la mia casa? Dicevano in tanti. Ve le ricostruiamo da un’altra parte! Diceva Brillantina. Quanti piani ha la tua casa? Tre? Te la rifacciamo di quattro… cinque piani![…]E verranno i turisti? Quei rompicoglioni?”.

Mario e Nino sono diversi, quasi appartenessero a elementi differenti, eppure emerge una fratellanza al di là della forma dei loro esiti: le ambientazioni distanti, ma in qualche modo vicine e una cifra ironica, che sprona a pensare e che è sempre un piacere accogliere.

(per leggere l’intervista continua su Morel: https://www.vocidallisola.it/2021/10/26/intervista-doppia-agli-autori-mario-valentini-e-nino-vetri/)

Le recensioni ai Vangeli nuovissimi fin qui uscite si possono leggere, tra questi taccuini e appunti, entrando qui: https://www.mariovalentini.net/recensioni-dei-vangeli-nuovissimi/

Di là dal fiume, le Madonie

Stasera, Domenica 8 agosto, su Rai 5 alle 22,05 va in onda il documentario di Gianfranco Anzini “Madonie generose”. Fa parte della serie ‘Di là dal fiume e tra gli alberi’, una coproduzione tra Rai3 e RaiCultura giunta ormai alla sua terza edizione.

(sullo stesso argomento tra i miei taccuini e appunti puoi leggere anche questo: https://www.mariovalentini.net/un-pomeriggio-tra-gli-alberi-a-geraci-di-la-dal-fiume/)

Gianfranco Anzini l’ho conosciuto a Bologna all’inizio degli anni ’90. Sono tante le esperienze vissute assieme, da quando facevamo parte del gruppo che realizzava Il Semplice, almanacco delle prose edito da Feltrinelli.

Farlo incontrare con Nino Vetri, autore che ammiro moltissimo per l’immaginazione disancorata e senza forzature presente in ogni sua pagina, è stato un piacere. Ero certo che Gianfranco avrebbe saputo cogliere la grazia di Nino. Avrebbe trovato in lui e nel suo modo di scrivere tracce di una grammatica familiare.

Nel documentario sulle Madonie che ha girato per la serie Di là dal fiume e tra gli alberi c’è dunque anche Nino, a Geraci, nella sua vecchia casa di famiglia.

Durante le riprese Gianfranco mi ha tirato nel mezzo, per discorrere con Nino Vetri soprattutto di Sufficit, uno dei suoi libri più belli, interamente ambientato a Geraci.

L’andamento dei documentari di Gianfranco Anzini è proprio quello di chi camminando fa incontri, che portano a altri incontri. Ed è così, attraverso incontri e conversazioni, che ti racconta un posto, un intero territorio.

Con l’aiuto di un altro caro amico, Ignazio Librizzi, polizzano ormai da diversi anni a Palermo, ho dunque cercato di dare una mano a Gianfranco ad allargare ancora un poco il ventaglio dei suoi incontri attraverso le Madonie.

Tesori nascosti tra borghi, boschi e montagne

Scrive Gianfranco Anzini raccontando cosa vedremo in Madonie generose:

Per scoprire le Madonie bisogna fare amicizia con chi vive in uno dei suoi borghi montani: affidandosi a qualcuno di loro, ci si fa guidare là dove ci sono frammenti di bellezza che lo scorrere del tempo ha depositato in luoghi poco accessibili: in crepacci o caverne, dentro chiese e palazzi, nel sottosuolo, oppure in boschi inerpicati in alto, verso cieli spesso di un azzurro intenso e profondo. Ma le scoperte nelle Madonie non si esauriscono nell’impatto con il paesaggio di montagna: anzi! Tra i suoi tesori nascosti c’è lo straordinario Trittico di Polizzi, una meravigliosa gemma della pittura fiamminga, inaspettatamente custodita nella chiesa di Santa Maria Assunta, nel cuore del borgo antico di Polizzi Generosa. Nei pressi di Petralia Soprana c’è una gigantesca miniera di sale fossile: è il salgemma, che arriva sulle nostre tavole. Decenni di attività umana per la sua estrazione, hanno creato in questa miniera un ambiente unico, strabiliante.
In una parte della miniera dove non si estrae più il sale, recentemente è nata una galleria di arte moderna, dove vengono raccolte sculture realizzate da grandi blocchi di sale.

Incontri

La miniera di sale di Petralia Soprana

Chi conosceremo nel corso del documentario? Quali storie? Quali talenti, percorsi di vita e mestieri?

Proprio attorno alla miniera di sale avvengono gli incontri con Giovanni Marramà, con il geologo minerario Gaetano Lombardo e con Ivan Trovato.

Tommaso Muscarella di Caltavuturo guiderà Gianfranco Anzini alla scoperta delle montagne, tra palestre di roccia e mete per escursioni; Maria Di Fina di Polizzi Generosa gli mostrerà le fasce boscate di conifere e di faggete tutelate dall’Ente Parco delle Madonie.

Damiano Sabatino di Bompietro racconterà come, da un talento artistico precoce, sia arrivato negli anni a ricevere un riconoscimento per l’UNESCO per i suoi bastoni da passeggio: veri e propri oggetti d’arte realizzati ad intaglio.

E poi conosceremo: Biagio La Rosa di Caltavuturo, che esegue volteggi a cavallo della sua puledra Flica; Petra Gottfried, tedesca da tanti anni in Italia, che realizza gioielli di bigiotteria utilizzando molto i cristalli di sale estratti dalla miniera; Sofia Muscato, attrice di Valledolmo che crea nel dialetto del suo paese acuti adattamenti dei dialoghi platonici, con cui si esibisce in scuole e teatri; Gandolfo Pagano, designer e musicista, che progetta e suona nella casa di famiglia a Polizzi Generosa, dove è andato a vivere trasferendosi da Palermo; il pittore Michelangelo Lacagnina e la sua collaborazione con Domenico Dolce, originario di Polizzi, e Stefano Gabbana.

Il documentario, dopo questa prima programmazione su Rai 5, verrà riproposto su Rai 3 a metà settembre.

Qui un breve trailer di Madonie generose: https://www.facebook.com/gemma.giorgini.963/videos/1434918536904278

Qui invece le precedenti puntate di Di là dal fiume e tra gli alberi: https://www.raiplay.it/programmi/diladalfiumeetraglialberi



Un pomeriggio tra gli alberi, a Geraci, di là dal fiume (anche se a Geraci un fiume non c’è)

Ogni tanto si respira, abbandonando la città per migrare brevemente sui monti.

Con Nino Vetri, a Geraci, nella casa in cui è ambientato il suo Sufficit, romanzo Sellerio uscito qualche anno fa. E con Gianfranco Anzini, amico di vecchia data, per la nuova puntata, dedicata alle Madonie, che sta realizzando per il programma di RAI 5 “Di là dal fiume e tra gli alberi”.

(per vedere le diverse puntate di “Di là dal fiume e tra gli alberi” il link è questo: https://www.raiplay.it/programmi/diladalfiumeetraglialberi)

“Letta la missiva proveniente dalla curia, al parroco quasi gli venne un colpo. Saliva e scendeva le scale della sagrestia come in preda a un delirio dandosi dei gran pugni sulla testa.

A me doveva capitare! A me! E che ho fatto di male! E che! Questo mi merito?

La perpetua sfilò con decisione il foglio dalle mani del curato e prese a leggere ad alta voce: Avendo sua eminenza il cardinale deciso di trascorrere una settimana di ritiro spirituale e penitenza in codesta parrocchia di campagna sita in contrada Guadanella si trasmette, per quanto di competenza, la dieta preferita del suddetto illustrissimo ospite: Pasta casereccia al ragù di coniglio o brodetto magro di manzo, stinco di maiale al vino, castrato alla brace o al sugo, fave, insalata, cicoria o scarola bollita condita con olio e pepe, sfoglio di Polizzi, caffè, amaro o rosolio. Sufficit.

E meno male che è in dieta di penitenza, gridava il curato agitando le braccia. Ma poi, che sarà questo sufficit? Dove lo trovo il sufficit?”

(Nino Vetri, Sufficit, 2012)

Nino Vetri, Sufficit, 2012